UN SALTO NELLA MITOLOGIA: IL MITO DI ERCOLE
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| Ercole Farnese, III secolo, marmo, h 317cm, Museo Archeologico Nazionale di Napoli |
La storia della fondazione della
città Ercolano , e dell’origine del suo nome, si perdono nei secoli. Di certo
si lega indiscutibilmente alla figura del più grande eroe della mitologia
greca: Ercole, figlio di Zeus. Come e perché il più forte dei greci è arrivato
sulle coste campane? Perché c’è, proprio qui, una città a lui dedicata? Forse
la risposta si può trovare fra le leggende raccontate da alcuni illustri autori
latini come Tito Livio, Orazio e Virgilio. Proprio quest’ultimo, nel libro VIII
dell’Eneide, racconta di un particolare scontro che coinvolse il possente
Ercole, proprio lungo le coste tirreniche.
Secondo il mito il figlio di Zeus aveva appena ucciso il mostro Gerione, domando e conquistando i suoi temutissimi buoi, quando, per la fatica, fu sopraffatto dalla sete. Si fermò a Roma e chiese alla dea Fauna di dissetarlo. L’acqua del tempio, però, era sacra e riservata solo alle donne. Offeso dal rifiuto, l’eroe eresse un suo tempio personale in cui le donne non avrebbero mai potuto mettere piede. Ad approfittare della disputa e della distrazione di Ercole fu il demone Caco, figlio del dio Vulcano, che rubò i buoi di Gerione e li nascose nella sua dimora: una profonda caverna situata su un fianco del Vesuvio. Ercole cercò per giorni il suo prezioso bottino, ben nascosto da Caco, ma, alla fine, il muggito di un bue rivelò la posizione della caverna. Così l’eroe strappò a mani nude la cima di un monte e la usò per scavare il fianco del vulcano fino ad arrivare alla grotta segreta. Una volta lì affrontò il demone, annientandolo in una stretta mortale. Prima di ripartire verso nuove imprese, Ercole decise di celebrare la sua vittoria fondando una città col suo nome nel punto esatto in cui Caco era stato sconfitto: Herculaneum, la città di Ercole.


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